Dungeon Crawler Carl – Quando la fine diventa un inizio inatteso

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10/26/20252 min read

Ogni tanto, oltre alla lettura, tra treno e auto vincono anche gli audiolibri.
Di recente ho terminato Dungeon Crawler Carl, un romanzo che, dietro l’ironia e il ritmo da videogioco apocalittico, nasconde una riflessione sorprendentemente profonda sul cambiamento e sulla resilienza emotiva. (ammetto, una parte di me è anche nerd..)

Carl, il protagonista, si ritrova solo dopo la fine della sua relazione. È notte, la casa è silenziosa, c’è solo la gatta della coppia a fargli compagnia. Proprio in quella notte, il mondo viene stravolto: un’invasione aliena trasforma la Terra in un gigantesco gioco in gallerie sotterranee, come un gioco di ruolo, in cui ogni essere umano deve lottare per sopravvivere.
Si, ricorda un po’ Hunger Games e un po’ anche La storia infinita, ma il cuore del racconto è altrove.

Sotto la superficie fantascientifica, Dungeon Crawler Carl racconta la rinascita che segue la distruzione. Dopo una rottura affettiva, spesso la mente reagisce come se tutto fosse da azzerare: cancella, nega, distrugge ricordi e legami pur di difendersi dal dolore. Ma, come accade a Carl, la vita ci costringe a “giocare” di nuovo, a rimetterci in cammino dentro un mondo che non riconosciamo più.
È proprio in quel momento che iniziamo a scoprire risorse che non sapevamo di avere: capacità, legami, aspetti di noi che erano rimasti in ombra.

Persino la gatta – che nel romanzo diventa un personaggio a tutti gli effetti – rappresenta questo: il simbolo di ciò che resta quando tutto sembra perduto. Un frammento di continuità, un promemoria che non tutto è da buttare, anche se il dolore ci suggerisce il contrario.

Ciò che mi ha colpito di più è come il libro racconta il processo di adattamento: il protagonista non “vince” superando i livelli, ma imparando a lasciar andare l’attaccamento a ciò che era, accettando l’assurdo del nuovo mondo e trovando in esso un modo per continuare a vivere.
Un po’ come nella vita reale, dove la guarigione non arriva eliminando il passato, ma integrandolo.

Dungeon Crawler Carl è ironico, surreale e, a suo modo, terapeutico.
Racconta che ogni volta che tutto sembra finito, può esserci un nuovo livello da esplorare — non per fuggire dal dolore, ma per imparare a trasformarlo.

👉 Forse non serve ricominciare da zero, ma solo accorgersi che la partita non è finita: in realtà è appena cambiato il gioco.

Il libro è solo il primo volume tradotto di una trilogia, e sono davvero curioso di scoprire dove porterà questa storia, tra crescita, assurdo e secondi inizi.